Cosa è il monitoraggio dell’Ovulazione e a cosa serve
Il monitoraggio dell’ovulazione viene utilizzato nei casi in cui la coppia incontra delle difficoltà a procreare che si protraggono nel tempo.
Il monitoraggio consiste di una serie ravvicinata di ecografie, attraverso le quali si determina il giorno in cui la fertilità femminile raggiunge il picco massimo, aumentando le probabilità di riuscita del concepimento in maniera naturale.
Attraverso queste ecografie il medico è in grado di stabilire non solo il giorno più fertile, ma anche di valutare se sia il caso di ricorrere a terapie in grado di migliorare la qualità ovocitaria tramite farmaci antiossidanti o, in altri casi, terapie per la stimolazione ovarica, attraverso l’utilizzo di farmaci a base di LH.
Basandosi sul giorno in cui si prevede inizi l’ovulazione, il medico stabilisce l’inizio del monitoraggio qualche giorno prima (di solito 3 o 4 giorni). Attraverso delle ecografie transvaginali eseguite a breve intervallo l’una dall’altra (pochi giorni), il ginecologo prende nota della misurazione del follicolo più grande (che contiene l’ovocita che sta maturando) e lo spessore dell’endometrio.
Quando l’endometrio raggiunge uno spessore variabile tra gli 8 e i 12 millimetri e il follicolo un diametro compreso tra i 18 e i 22 millimetri, significa che l’ovulazione avverrà a breve. Nel canale cervicale dell’utero inoltre, sarà possibile osservare uno strato più scuro, indice del fatto che è in corso un aumento del muco nella cervice, con lo scopo di favorire sia il nutrimento sia la risalita nel collo uterino degli spermatozoi.
Cosa accade quando si raggiungono questi valori
A questo punto il ginecologo suggerirà alla coppia di avere rapporti non protetti nei giorni a seguire, essendo il periodo di maggior fertilità della donna. Per avere maggiori possibilità di riuscita però, i rapporti devono avere un intervallo di almeno un giorno l’uno dall’altro, consentendo all’uomo di produrre un numero di spermatozoi sufficiente.
Il ritmo di produzione degli spermatozoi è di circa 100-200 milioni al giorno mentre durante l’eiaculazione l’uomo ne rilascia circa 300 milioni. Un giorno d’intervallo consente all’uomo di riprodurre il seme sufficiente ad avere il massimo delle probabilità di fecondazione.
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